IT 9.02 – Pioraco, Li Vurgacci, Belvedere, Costa, Scoglio Paradiso, Li Vurgacci, Pioraco.

Percorso: Pioraco, Li Vurgacci, Belvedere, Costa, Scoglio Paradiso, Li Vurgacci, Pioraco.

SENTIERI: 247E, 247E, 247D, b.247F, b.220C, b.220, b.220B, 247C, 247, b.247B, b.247A, 220B, 247G.

Tipologia: A, Difficoltà: E, Impegno: M, Tempo: 2.30, Km: 8.0, Ascesa: 430 m 
L’itinerario inizia a Pioraco. Il suo nome deriva dal latino Prolaqueum, che vuol dire “vicino al lago”. Il paese era infatti situato nei pressi di un lago, in seguito prosciugatosi. Si parcheggia vicino ai giardini.
Superata la fontana ed il ponticello dove sotto nel fiume Potenza le anatre nuotano indisturbate, si volta a sx . Sull’altro lato della strada una targa di marmo ricorda che qui passava l’antica strada romana la Flaminia. Si continua a camminare sul marciapiede finché alla dx, nell’altro lato
della strada, è ben evidente la freccia che indica l’inizio del sentiero “Li Vurgacci”. Vicino si trova  la piccola chiesa della Madonna della Grotta incastonata nella roccia.     (1,2,3,4)
Si inizia,247E, facilmente a salire con gradini scavati nella roccia delimitati da una palizzata in legno che rende sicuro il percorso. All’inizio della salita, su una parete, è posta una lapide dedicata a Tiziano Cantalamessa di mestiere disgaggiatore, di professione guida alpina; il più forte alpinista marchigiano di sempre con imprese memorabili in Italia ed in tutto il mondo; sempre spontaneo, umano, informale e disponibile; un amico per tutti.     (5)
In breve si arriva a un belvedere dove si trova una croce in ferro, con bel panorama del paese e dei monti circostanti.     (6)
Seguire il s.247E (sulla dx si scende a I Vurgacci) , chiamato anche “Sentiero del Sole” per evidenziarne la felice esposizione solatia della montagna, con una antica mulattiera incastonata nella roccia tra alberi di lecci finchè a un bivio si prende a sx il s.247D, b.247F.       (7,8,9,10)
Salendo si incontra un secondo bivio dove si curva a sx giungendo ad una grande curva, che è il punto più alto di questa escursione e dove più avanti si può osservare l’imponente mole del M. Primo.   (11,12)
Il percorso scende dolcemente ed il paesaggio ricco di lecci lascia il posto alle roverelle. Si raggiunge una carrareccia che si prende sulla dx. Dopo circa 400 metri si perviene al segnavia, b.220C, dove si segue l’indicazione per il paesino di Costa voltando a dx per abbreviare il percorso, su di un piccolo sentiero caratterizzato da muretti a secco.    (13,14,15,16,17)
Si raggiungono le case del paesino e la strada asfaltata che si attraversa superando così le poche abitazioni. Qui si trovano i segnavia: s.247C che conduce di nuovo a Pioraco allo “Scoglio del Paradiso”, il s.220 al M. Castel S. Maria, 220B ed il 247D già percorso. Si segue il s.247C per poter chiudere l’anello. Dopo circa 100 metri si trova un’edicola e prima di raggiungerla si volta decisamente a dx scendendo per arrivare in breve all’altro segnavia che indica il s.247 da seguire e bivio 247B.    (18,19,20,21,22)
Dopo circa 200 metri si giunge a un prato dove bisogna voltare a dx come segnalato dal paletto segnavia e si prende la carrareccia con la quale si evita di fare un tratto di strada asfaltata. In breve all’altro bivio continuare a sx e infine si raggiunge un altro incrocio con segnavia dove si può scegliere il s.247A per raggiungere la S.P. 361 o il s.247 lo “Scoglio Paradiso”; si segue quest’ultimo proseguendo a dx; con il 220B e poi il 247G ai Vurgacci ed a Pioraco.        (23,24,25,26)
Percorsi 500 metri si raggiunge la strada asfaltata dove si prosegue a sx (a dx si ritorna al paesino di Costa). In breve si raggiunge lo “Scoglio Paradiso” una interessante falesia utilizzata per l’arrampicata sportiva. All’incrocio si volta a dx per il s.247G.    (27,28,29)
Subito di seguito a sx si scende per vedere (chi vuole può continuare sulla strada asfaltata) la chiesa del S.S. Crocifisso una bella costruzione in stile romanico-gotico che sorge  sulla riva del fiume Potenza dove un tempo passava la Camellaria. Questa era la strada secondaria dell’antica Via Flaminia che collegava Nuceria (Nocera Umbra), Dubios (Fiuminata), Prolaqueum Settempeda (San Severino Marche).     (30,31)
Oltrepassata la chiesa si ritorna sulla strada asfaltata all’inizio di una galleria che si evita passando a sx per la vecchia strada appunto chiamata Via Camellaria;  fare attenzione alla caduta massi. Si arriva così alla Cartiera Federigoni (ex Cartiere Miliani, storiche e conosciute in tutto il mondo) che si supera a dx e si arriva, ancora a dx, all’entrata de Li Vurgacci.     (32,33,34,35,36)
Il paesaggio cambia in un ambiente modellato dall´azione erosiva del fiume Potenza. Un ambiente suggestivo dove tra pozze, cascatelle d’acqua, rocce ricoperte dal verde muschio si cammina su agevoli passerelle in legno che semplificano la progressione. Si arriva così alla “Fossa dei Mostri”, dove l’artista Antonio Ciccarelli ha creato sculture nella roccia viva che raffigurano visi inquietanti e malinconici. Continuando si arriva alla cascata più grande fino a riprendere il s.247D e ritornare alle auto.    (37,38,39,40,41,42)