IT 5.03 – Frontale, Villanova, Pian dell’Elmo, Frontale.

Itinerario: Frontale, Villanova, Pian dell’Elmo, Frontale.

SENTIERI: 174, 174A, 173, b.173C, b.173A-177, 176, 175

Tipologia: A, Difficoltà: E, Impegno: B-M, Tempo: 3.30, Km: 12.2, Ascesa: 630 m

L’escursione inizia dal paesino di Frontale una frazione di Apiro (MC).
Superato l’arco, s.174, dell’antica entrata al castello e di seguito la chiesa, si scende verso la Torre che è quel che rimane del castello trasformata successivamente in campanile. Si scende ancora ed al primo incrocio si volta a sx, al secondo a dx ed ancora a dx  verso il cimitero.      (1,2,3,4,5,6,7,8)
Si continua sulla strada asfaltata fino a superare la contrada di Villanova con il 174A. La strada diventa bianca ed inizia a salire voltando a dx per seguire le indicazioni “Resti del Castello “. Lungo questa carrareccia ci sono le tabelle della Via Crucis.     (9,10,11,12,13)
Arrivati alla X stazione si volta a sx come da segnavia. In breve si arriva ad un belvedere dove anticamente si trovava l’antico castello dal quale ha avuto origine Frontale. E’ stato un castello risalente ai primi anni dell’XI secolo di proprietà dei Conti di Rovellone (signori di Castelletta) che lo vendettero al Comune di San Severino nel settembre del 1305; successivamente andò allo Stato Pontificio. Attualmente  si possono osservare solamente  i resti delle mura di cinta.
Qui, da più di cinquant’anni, si celebra un evento particolare: in occasione delle “quarant’ore”,  nei giorni precedenti le “Ceneri”, viene preparato un altare con mille ceri che formano una rappresentazione a tema, rinnovabile di anno in anno. Nel 2000 è stato riprodotto il logo del Giubileo. La croce e l’edicola con la Madonna di Loreto sono state collocate per ricordare questo avvenimento.  (14,15,16,17,18,19)
Ritornati qualche metro indietro si supera, sulla sx, una breve e ripida scarpata che conduce ad alcune tracce del castello.        (20,21,22)                    
Dopo le tante ginestre, che hanno preso il posto dell’antico maniero, seguire i segnavia che portano nell’arbusteto per salire sulla sx ad incontrare una carrareccia da seguire, verso sx, fino ad arrivare ad una grande pozza d’acqua, quindi si sale alla sua sx incrociando una mulattiera da seguire ancora verso sx.     (23,24,25,26,27)
Si arriva così al crinale che conduce a Ca’ Marchetto (pochi ruderi di una vecchia casa colonica) ed alla sterrata con sempre di fronte il bel cono del Monte S. Vicino.     (28,29,30)          
Alla sterrata andare a dx in direzione di Pian dell’Elmo con il s.173 che costeggia la strada su lato destro.   (31,32)
Si ritorna sulla sterrata per superare il centro di equitazione il “Gaucho” e poi riprendere poco più avanti la mulattiera che, in una bella faggeta, porta al complesso turistico di Pian dell’Elmo.      (33,34,35,36)
Dopo le prime case si supera il sentiero 173C che sale al Monte S. Vicino, poi l’Hotel S. Vicino (ora chiuso), il Ristorante Forconi (in piena attività) ed alla fine i bivi con i sentieri 173A e 177.   (37,38)
Dopo aver costeggiato il campeggio continuando a sx con il 176 (SP 161) al successivo bivio si lascia il s.176 per il s.175 che segue un breve tratto di sterrata per lasciarla  scendendo ripido a dx verso la strada asfaltata da attraversare e continuare, poco più in basso, nella carrareccia che sale sull’altro lato in vista del Lago di Castriccioni.       (39,40,41,42,43,44,45,46)
Si inizia a scendere in un tratto ben segnalato che conduce alla presa dell’acqua da superare a sx continuando fino ad una cava dismessa dove si prende la strada asfaltata per Frontale.     (47,48)
Qui sulla sx si trova un tavolo pic-nic e vale proprio la pena di fermarsi per leggere il tabellone che illustra il “Limite K-T”. Questo è un importante passaggio geologico tra il Cretaceo e il Terziario rappresentato da un sottilissimo strato sedimentario argilloso con tracce di Iridio, elemento che sulla crosta terrestre ha una diffusione trascurabile. Ne è invece contenuto abbastanza nelle meteoriti permettendo di associare quindi l’evento allo sconvolgimento provocato circa 65 milioni di anni fa dal grande meteorite (stimato in 10 Km di diametro) che colpì la Terra determinando la scomparsa di tre quarti della vita, sia animale che vegetale, tra cui i Dinosauri. Questo “testimone”, faticosamente rintracciabile anche negli abissi marini, è emerso in alcuni punti a seguito di scavi, in genere di cave. Studiando la composizione ed i fossili, presenti nelle varie stratificazioni delle rocce, si è potuto ricostruire il cambiamento della vita che ha poi permesso la maggiore evoluzione dei Mammiferi sui Rettili. La scoperta avvenne nel 1980 nella Gola del Bottaccione, presso Gubbio.  Nelle Marche tale strato è stato trovato in alcuni punti, uno dei quali è appunto qui, nella cava appena superata. Lo “strato” è solo di alcuni centimetri ed è visibile nella parete incisa dall’estrazione della pietra .     (49)
Continuando su strada si arriva in breve a Frontale.    (50,51)