IT 7.05 – Gualdo Tadino, la Rocchetta, Chiesa Serra Santa, S. Marzio, Gualdo Tadino.

Itinerario: Gualdo Tadino, la Rocchetta, Chiesa Serra Santa, S. Marzio, Gualdo Tadino.

SENTIERI:  208C, b.213,b.214, b.216, b.206SP,b.215, SI, 218, 215, 206SP,b.204,s.n., 213, 208C

Tipologia: A, Difficoltà: E, Impegno: M, Tempo: 4.00, Km: 11.6, Ascesa: 1.020 m 

L’itinerario inizia lasciando l’auto al primo parcheggio che si trova venendo da Gualdo Tadino percorrendo Via della Rocchetta sulla sx dove s’incrocia con Via S. Marzio, b.213. 
Dal parcheggio si volta a sx con s.208C. Nel 2013 una “bomba d’acqua” ha dissestato tutta la zona rendendo la strada quasi impraticabile e sono ancora visibili le poche bandierine del s.208C. (1,2,3,4,)
In breve si arriva nella zona dove si trovava lo stabilimento di imbottigliamento della Rocchetta e l’antico rinomato ristorante; continuando la strada diventa sterrata e la sua pendenza aumenta. Giunti nella Gola della Rocchetta la valle si restringe e le pareti a strapiombo ormai vicine lasciano intravedere sulla dx uno scivolo scavato dall’acqua nella roccia, denominato la Coda del Diavolo. La leggenda narra che lo stesso Lucifero con un colpo della sua coda ha intaccato la montagna.  (5,6,7,8,9)
Proseguendo la gola gradualmente si apre nella Valle del Fonno ed al bivio andare a sx seguendo il s.208C. Superata la presa dell’acqua, b.214, si segue la mulattiera ben evidente e dopo circa 200 metri, sulla dx, s’incontra il sentiero tabellato, s.n., che conduce, con breve deviazione, alla grotta di Frate Fava. Il toponimo deriva dal frate che abitò in questa angusta caverna tra aspre privazioni e dure penitenze ma, quando stava per morire di stenti, venne ricondotto dallo stesso S. Francesco nel Convento di S. Marzio (allora chiamato Gorgovivo).     (10,11,12,13,14,15,16)
Ritornati sul sentiero si volta a dx  e si continua a salire un antico sentiero scavato nella roccia con diversi punti panoramici sulla Gola. In poco tempo si raggiunge il Fontanile di Campitella ancora funzionante da superare passandoci davanti. Nel fontanile ci sono impresse due date: una del 1840 quando si pensa sia stato costruito e una del 1988 quando è stato ristrutturato.   (17,18,19,20)
Seguendo il sentiero ben evidente ci si inoltra in una faggeta facendo attenzione ai segnavia del s.208C che curva a sx. Si sale finché si esce dalla faggeta e dopo aver superato delle roccette si arriva sulla Balza di Mezzogiorno, uno sperone di roccia soprastante la vallata di Gualdo Tadino con un bel panorama sulla città e tutta la vallata.     (21,22,23,24,25,26)
Con alle spalle Gualdo Tadino si inizia a salire su ripido pendio prativo fino a giungere al bivio segnalato dalle tabelle per i sentieri 215, 216, 206SP, 208C. Si continua a salire con il s.208C finché sulla sx si nota poco distante la feritoia del Buco Bucone, una grotta che si sviluppa nel calcare del Cretaceo Inferiore costituita da un susseguirsi di pozzi impostati su spaccature collegate da corte strettoie.   (27,28,29,30,31)
Proseguire diritti fino ad arrivare alla croce bianca posta sul bordo del piazzale antistante la Chiesa di Serrasanta. Il complesso è un romitorio benedettino del XI secolo costituito da una chiesa medievale dedicata alla SS. Trinità con annesso un rifugio privato. All’entrata di quest’ultimo  rievocano i vecchi tempi il camino con a fianco le Fornacelle adoperate anticamente per cucinare con la carbonella. Si lascia l’Eremo prendendo il sentiero che scende alla sua sx ( verso nord) fino al sottostante parcheggio. (32,33,34,35,36)
 Con riferimento alla colonnina della XIII stazione della Via Crucis si scende seguendo il S.I. (Sentiero Italia) fino all’ampio prato, s.218, su cui arriva una rotabile asfaltata proveniente da Valsorda; si scende ancora sul prato arrivando in prossimità di una pineta dove si volta a sx seguendo il s.215.   (37,38,39,40)
La mulattiera si inoltra nella pineta finché ne fuoriesce  e prima di arrivare di nuovo alla Balza di Mezzogiorno si incrocia il s.206SP (Sentiero della Spina) che si segue sulla dx. Questo vecchio sentiero, dopo il b.204, scende con diversi tornanti per circa 5 km.     (41,42,43,44,45)
Si arriva ad incrociare una carrareccia da seguire a sx continuando sempre con la strada principale fino ad una curva dove si prende la deviazione a sx. (46,47,48)
Si raggiunge la strada asfaltata da seguire a sx, s.n, che in breve tempo conduce nei pressi dell’Eremo di Santo Marzio nella Val di Gorgo, così chiamata per le abbondanti sorgenti d’acqua presenti in questa zona e che attualmente alimentano l’acquedotto di Gualdo Tadino. L’Eremo è stato costruito dai seguaci di S. Francesco nel 1224. Dopo l’incendio del 1237 di Gualdo Tadino i frati decisero di abbandonarlo per andare ad aiutare la popolazione, solo Marzio da cui prende il nome, rimase a vita eremitica costruendo la chiesetta e l’abitazione. Attualmente alla sua destra, s.213, si  trova un grazioso ponticello di legno che conduce ad un’area pic-nic e continuando si prende una mulattiera fino al parcheggio di partenza.   (49,50,51,52)