IT 3.07 – Santuario del Cerro, Rotondo, Monte Rotondo, Poggio Ranco, Fiume Cesano, Le Battute, Rotondo, Santuario del Cerro

Itinerario: Santuario del Cerro, Rotondo, Monte Rotondo, Poggio Ranco, Fiume Cesano, Le Battute, Rotondo, Santuario del Cerro

SENTIERI: 181, b.181A, 181B, b.182, 183, b.182A, 183A, b.182A, 182,181

Tipologia: A, Difficoltà: E, Impegno: M, Tempo: 4.45, Km 13.9, Ascesa: 880 m

L’itinerario inizia dal Santuario del Cerro con il s.181 seguendo la strada asfaltata verso il paese di Rotondo. Questo è forse il più antico borgo fortificato del sentinate e faceva parte del sistema degli antichi castelli sviluppatisi nel corso dei secoli XI-XIII. Prima di arrivare all’entrata del castello c’è lo stemma lapideo raffigurante una testa d’ariete, simbolo della famiglia degli Atti, collocato proprio sopra l’archivolto. Con una curva a gomito si gira a sx costeggiando le case. Una via si affaccia sull’antica caratteristica torre ultimamente ristrutturata; salendo all’interno bel panorama e sulle frazioni circostanti di Radicosa, San Mariano e dell’ampio orizzonte.      (1,2,3,4,5,6)
All’ultima casa del paese voltare a sx e continuare superando gli antichi muretti a secco. Una zona adibita a orti e piccoli appezzamenti di terreno coltivati, poi abbandonati dall’uomo e man mano riconquistati dalla vegetazione.      (7)
Si continua a salire, con il sentiero che poi diventa carrareccia  che va percorsa lasciando la pineta sulla sx fino a raggiungere i prati alti (Pian Angelo), una volta tenuti a coltivi e pascoli; voltare a dx tagliando sui prati ad incrociare la carrareccia che si segue sulla dx. Proseguendo si incontra un primo bivio dove si continua a dx ed al crocevia ancora verso dx, sempre s.181, fino ad entrare  in una pineta di Pino Nero e Cipresso.      (8,9,10,11)
Continuando sulla stradina scavata nel calcare dopo circa 1,5 km si volta a dx; si esce così dalla pineta e si prende un sentiero  sulla  sx contrassegnato da un paletto che sale in vetta a M. Rotondo. Il panorama  spazia dalle vette del Catria, Acuto, Strega e San Vicino, alla valle del Cesano fino al mare.    (12,13,14,15,16)
Dalla cima, con il s.183 scendere verso  dx  e raggiunta la carrareccia girare a sx. Si rientra in una pineta che si percorre per circa 900 metri, tralasciando i sentieri minori, arrivando a Poggio Ranco dove sulla dx c’è un ripetitore ormai in disuso. Al bivio andare a dx e dopo pochi metri subito a sx  su di una mulattiera. Questa scende dolcemente attraversando una zona di macchia mediterranea; dopo 700 metri circa in prossimità di una curva si volta a dx, quindi altri pochi metri dove la macchia si apre e si va a sx. Si continua a scendere per 500 metri fino ad incrociare una carrareccia che si segue a sx. Questa raggiunge la zona prativa di Pian delle Ortelle delimitata da una staccionata,  adibita a zona pic-nic prima di andare in rovina.(17,18,19,20,21,22,23,24,25,26)
Dove la palizzata ha un varco si gira a sx; in breve si supera sulla sx una roccia particolare dove nei mesi ricchi d’acqua si crea una piccola fontana naturale. Si scende in un sentiero ricco di bellissimi lecci a tratti ripido e sassoso, finché raggiunto un bivio si continua a sx. Si scende ancora fino a raggiungere  il primo guado che si attraversa e si percorre una piccola salita di 300 metri circa dove ci sono zone ricche di felci caratteristiche come la Ceterach Officinarum, Asplenium trichomanes, Asplenium adiantum.   (27,28,29,30,31,32)
In certi punti dove il bosco dirada è possibile vedere, incastonato nella roccia  il Santuario della Madonna del Sasso, vero e proprio terrazzo sulla valle. Si pensa sia stata un’antica fortezza longobarda, certamente fu un eremo di frati camaldolesi.  Si riprende a scendere fino a raggiungere uno slargo chiamato “calcinaro” perché anticamente cuocendo la pietra bianca di calcare si otteneva la calce. In breve si perviene ad un secondo guado da superare. Ora il sentiero diventa una sterrata che, dopo aver  superata una  sbarra di ferro, scende fino ad avere la SP 16 in alto a dx.      (33,34,35,36,37,38)
Proseguire il s.183A verso il fiume Cesano, costeggiarlo lasciandolo a dx. Attraversarlo e prendere il sentiero nel bosco. Con una salita abbastanza impegnativa si esce da quest’ultimo  e si arriva alla base di una balza rocciosa. Salire sulle roccette e poi ancora nel bosco fino ad una zona panoramica della Valle del Cesano chiamata” Le Battute” (da battute di caccia) . Qui  sono state scoperte le grotte del Mandorleto e del Tesoro. Si cammina lungo la crestina finché il sentiero diventa una comoda carrareccia. In breve si incontra un’altra sterrata s.183A che si segue sulla destra per circa 200 metri, poi si volta a sx dove si trova la freccia rossa di una gara ciclistica. Rientrati nel bosco di latifoglie si ritorna a salire per giungere al  crocevia percorso all’andata. Proseguire diritti su s.181 che porta di nuovo ai prati di Pian Angelo, quindi alla Madonna del Cerro.(39,40,41,42,43,44,45,46,47,48)