la storia

Se ci chiedete di parlare della Primavera Fabrianese vi cominceremo a parlare di quello che è successo negli ultimi anni, della storia che è partita da quella 33^ edizione, anno 2008, che rappresenta un po’ la svolta, il nuovo inizio, “l’anno zero” (o come preferite chiamarlo) della manifestazione. Perché per apprezzare il grande successo di partecipanti delle ultime edizioni bisogna raccontare un po’ cosa è cambiato negli ultimi anni.

Nel 2008 la Primavera Fabrianese (o PF come la chiamiamo ormai noi che per un paio di mesi l’anno e forse un po’ di più ci pensiamo quasi ogni giorno) era [e … lo è ancora] una manifestazione di grande successo e di lunga storia che paradossalmente rischiava di chiudere.

Rischiava di chiudere per mancanza non di risorse finanziarie o per scarsa affluenza di pubblico, ma per carenza di “risorse umane”

L’anno dei cambiamenti: la 33esima edizione del 2008

Cosa è cambiato? Tante grandi e piccole cose. Non è facile ricordarle tutte ma per capire come è cresciuta la manifestazione e dove stia andando forse sarà utile provare a elencarne alcune.

Intanto si riformò un gruppo solido e motivato di “organizzatori”. Accanto alle colonne portanti, Gianni Mezzopera e Bruno Ballerini, si aggiunsero a dare il loro sostegno (in ordine ne’ di apparizione ne’ alfabetico, ma del tutto casuale): Riccardo Farroni, Patrizia Terzoni, Luca Paci, Francesco Cappelletti, Roberta Biondi, Cinzia Prosperi, Roberto Giontoni, Daniele Bonomo, Mauro Buscarini,  Samuele Carnevali e Danilo Burattini.

All’organizzazione della manifestazione, immutata da anni, vennero fatte diverse migliorie, più o meno evidenti.

Un nuovo software per gestire le iscrizioni e le classifiche in maniera più veloce e più precisa e grazie al quale è stato possibile gestire il picco dei concorrenti delle ultime edizioni. Un nuovo logo (grazie al contributo di Patrizia Rossi) che ha sostituito, o meglio reinterpretato in chiave moderna, lo storico simbolo del Palazzo del Podestà circondato da verdi montagne. Una nuova segnaletica lungo il percorso efficace e visibile. E ancora i nuovi volantini per pubblicizzare l’evento, gli striscioni per le vie cittadine, la pagina su Facebook… e tanto altro.

Ma tanto della PF è rimasto immutato, soprattutto le cose fondamentali, per rispetto di una lunga tradizione, per la validità della formula, e anche per “affetto”.

I due percorsi, naturalmente,  sono rimasti gli stessi. Le premiazioni e le coppe, sempre con un occhio di riguardo ai più giovani partecipanti, sono praticamente immutate. Il ristoro finale o merenda ai giardini ancora in stile scampagnata. Non ci sono più i ricercatissimi panini con la frittata preparati il giorno prima da Gianni a forza di dozzine di uova e chili di pane: per essere a norma, il catering adesso è affidato a un fornitore.

Una storia in crescendo

Nel 2008, quello che poteva essere l’anno della ultima edizione si sono registrati  378 partecipanti, record assoluto della manifestazione fino a quell’anno. Nel 2009 questo numero è stato addirittura superato arrivando a 521 iscritti. Il 2010 è stato un anno di pausa, causa il maltempo che come sempre succede in questi casi riduce di molto il numero dei partecipanti.

Nel 2011 si è registrato un nuovo picco di affluenza: 632 partecipanti. Avere più di 600 persone alla PF,  una numero impensabile in precedenza, ha rischiato di mettere in crisi l’organizzazione della gara. Organizzazione che, con qualche scricchiolio, sostanzialmente ha retto anche se ha sofferto un po’ per la mancanza di “addetti” alle iscrizioni, ai ristori e al traguardo.  

Il successo e il numero degli iscritti oramai è in lento (ma neanche tanto) crescendo.

Quali prospettive?

Tutto questo ci porta a fare alcune considerazioni. Negli ultimi anni la PF ha cambiato passo, ha rotto il fiato ed ha preso un nuovo ritmo nella sua corsa.

Da sempre uno dei momenti di massima visibilità all’esterno per la nostra sezione CAI e appuntamento fisso per molti fabrianesi, ora la gara ha varcato i confini cittadini attirando molti gruppi sportivi e singoli da altre città.

La nostra manifestazione, di cui dovremmo essere giustamente orgogliosi, genera richieste più precise da parte dei partecipanti: efficienza dell’organizzazione, sicurezza del percorso, adeguatezza dei ristori, accurata compilazione delle classifiche e premiazioni.

La PF per come è adesso (per il numero di iscritti e per il tipo di organizzazione) ha bisogno di un impegno maggiore rispetto a prima. Impegno maggiore significa un numero congruo di persone su cui fare affidamento.

Frenare lo slancio, tornare indietro sui nostri passi, per riprendere la formula più “ridotta” che c’era pochi anni fa sarebbe possibile…. ma non ci sembra giusto.

E allora per mantenere gli “impegni” che ci siamo presi con tutti quelli che tornano ogni anno e con i nuovi iscritti che ci gratificano con la loro presenza è necessario che la nostra sezione continui a sostenere e supportare concretamente la Primavera Fabrianese.

Questo non è un generico appello, non sono belle parole… è una richiesta di aiuto precisa a voi che leggete! Ci vediamo per la prossima edizione della Primavera Fabrianese!