IT 2.14 – Val di Ranco, Grotta, Monte Cucco A/R, Pian delle Macinare, Passo Porraia, Monte Lo Spicchio, Passo Cattivo, Val di Ranco

Itinerario: Val di Ranco, Grotta, Monte Cucco A/R, Pian delle Macinare, Passo Porraia, Monte Lo Spicchio, Passo Cattivo, Val di Ranco

SENTIERI: 229 (3), 225 (1), 226 (2), b.292 (41), b.240 (15), 239 (14) A/R, 2, 226 (2), b.228 (2c), b.240 (15) – 227 (2b), 227 (2b), b.230 (4), 225 (1), b.241 (16), 242 (17), 229 (3), b.275 (18) -136B (ex 12), 136D, 236 (10), b.136, b.136A. 

Tipologia: A, Difficoltà: E-EE, Impegno: A, Tempo: 5.00, Km: 15.0, Ascesa: 1.030 m 

L’itinerario inizia in località Val di Ranco noto centro di villeggiatura.     (1)
Seguire per breve tratto il s.229 (3), che scende nella Valle di Rio Freddo, da lasciare subito dopo l’area pic nic al primo bivio, a sx, per s.225 (1) verso la faggeta, la “Madre dei Faggi” e già dal nome si comprende che l’area è caratterizzata da esemplari, imponenti e maestosi con enormi radici, alti fusti accompagnati dall’ariosità e pulizia del sottobosco.  (2,3,4,5)
Passato un cancello continuare finché si incontra, sulla sx, un segnavia che indica l’inizio del s.226 (2) dove si gira e salire fino ad uscire dal bosco.    (6,7,8,9, 10,11)
La radura è ricca di rosa canina, di carpino, ginepro, biancospino (uno di notevoli dimensioni).      (12,13)Continuare tenendosi sulla sx al di sotto dei pali fino ad uscire sul prato ed incrociare la strada asfaltata che, a dx, arriva a Pian di Monte dove si riesce a vedere tutta la valle di Sigillo, Gualdo Tadino fino al M. Subasio.     (14,15,16)
Qui si trova un punto di decollo deltaplani molto noto in tutta Europa.    (17)
Si continua, seguendo sempre il s.226 (2), arrivando all’entrata della Grotta, una delle più profonde d’Italia e visitabile in parte.     (18,19,20,21)
Alla sx dell’entrata si sale passando un foro, poi su ripide roccette fino a quando il sentierino spiana; allora si sale, sulla sx, con il s.239 (14) in vetta e si ritorna di nuovo sul s.226 (2) continuando a sx a mezza costa il pendio NNO.       (22,23,24,25,26,27,28)
Incrociato il s.228 (2c), che arriva dall’uscita nord della grotta, continuare finché si entra in una faggeta. Arrivati all’incrocio con il 227 (2b) ed il 240 (15) prendere a dx, sempre con il s.226 (2), scendendo nella secolare faggeta, b. 227 (2b) della Val Rachena fino a raggiungere Pian delle Macinare  (29,30,31,32,33,34)
Voltare a dx su strada asfaltata che costeggia per circa 500 metri il bel prato con il Rifugio quindi,  giunti al bivio con il 230 (4), che va a sx, si imbocca il s.225 (1), un bello e classico tracciato che, sempre in faggeta, va a Val di Ranco.      (35,36,37,38,39)
Con questo itinerario si arriva al Passo del Lupo (belvedere sulla Forra di Rio Freddo) e poco dopo il b.241 (16) si lascia il s.225 (1) per scendere a sx con il s.242 (17) nella sottostante Valle di Rio Freddo.    (40,41,42,43)
Un torrente dalle acque limpide e incontaminate che più avanti a dato origine ad un canyon con una serie ininterrotta di cascatelle dove si pratica il torrentismo.    (44)
Attraversato il torrente si sale, sulla sx con s.229 (3), a Passo della Porraia dove, poco più in alto sulla sx, si trova una lapide commemorativa posta il 28 settembre 1957 in memoria di Don Erminio Petruio, fabrianese, insegnante ed educatore, attivissimo escursionista, fondatore della Società Sportiva Excelsior che, insieme alla S.E.F. (Società Escursionisti Fabrianesi), ha dato origine a questa attività agli inizi del 1900.   (45,46)
Dal Passo (bivi con 275 (18) a sx, e 136B diritti) si sale sulla dx con il s.136D (11) tenendo sempre la cresta in particolare dopo delle affioranti roccette (segnavia), salendo sulla sx senza continuare per il sentiero che va diritto in piano verso il bosco.    (47,48)
Dalla vetta si continua a camminare su di un bello e panoramico crinale con la Valle di S. Pietro, sulla dx, nome che deriva dall’Eremo di San Pietro Orticheto di cui non rimangono segni.       (49,50)                       Alla sella scendere a sx per ripido pendio con il s.236 (10) che aggira a mezzacosta il M. Culumeo, supera il s.136 (che scende a Rucce) e risale al noto ”Passo Cattivo”, nome dato anticamente  dai viandanti per la difficoltà ad attraversarlo; importante via di comunicazione tra l’Umbria e le Marche.       (51,52,53,54,55)
Continuare con 236 (10) fino al b.136A (che scende a Viacce) procedendo poco dopo su di un  pendio erboso con piccole zone di arbusti fino a quando il sentiero si perde ed allora puntare direttamente in direzione della soprastante sella fra il M. Culumeo ed il M. Montarone dove c’è il punto di decollo Nord dei deltaplani.     (56,57,58,59) 
Su sterrata voltare a dx seguendo le indicazioni del s.236 (10) fino al Villaggio Turistico di Val di Ranco.   (60,61)